Mi piace come scrive: è fresca e positiva, una persona interessante e con un bel timbro vocale. Il disco è un ottimo prodotto e mi piacciono molto gli arrangiamenti minimali ed evocativi. Tra le canzoni del disco le mie preferite sono Antigone e Papavero di Ferrovia. La ascolto volentieri. È già brava adesso al suo secondo disco e sicuramente crescerà molto. Sono contenta che ci sia questa novità nel panorama cantautorale femminile italiano.
(Ornella Vanoni)

Dal curriculum sembra una vestale della musica: dal coro della parrocchia al Premio Tenco, passando per viaggi, spettacoli, progetti in ogni dove. Ma alla fine è il suono semplice e limpido, insieme al senso per “le cose che non puoi vedere”; è l’immateriale come materia prima di un candido soul che premia anime innocenti.
(Pier Andrea Canei – Internazionale)

Le montagne, il dialetto, il circo, il viaggio, acquatiche e leggendarie figure ancestrali. Misteri e visioni oltre il tempo e lo spazio. C’è posto anche per il dramma di un detenuto, per un lutto da elaborare e per un amore che non telefona. E’ Caravanbolero, il nuovo disco della cantautrice veneta Erica Boschiero. Forte di testi ispirati e ottimamente interpretati, nonché di una raffinata tessitura musicale frutto anche degli arrangiamenti di Edu Hebling, il disco è valso a Erica Boschiero il Premio Lunezia Future Stelle
(Massimo Iondini – L’Avvenire)

Mai celebrativa ma – al contrario – assolutamente narrativa, Erica Boschiero dimostra di saper usare il codice in maniera mai gratuita. Si muove, riscrive le cose che vede e crea mondi alternativi, non elogia il già esistente in maniera statica e, quindi, inartistica, impoetica. Al contrario, è sempre possibile trovare nelle sue canzoni la voglia di raccontare una storia e il fondamentale senso dinamismo, di rivoluzione, che ogni buona opera d’arte dovrebbe presupporre.
(Paolo Talanca – L’isola che non c’era)

Impetuosa senza essere sguaiata, raffinata senza risultare stucchevole, Erica Boschiero è un’autrice e interprete matura. De Andrè le scorre nelle vene, come il Sudamerica e la musica di strada: da qui nasce la sua attenzione alle piccole cose che passano inosservate, alle vite ordinarie che la Storia trascura, a domatori di canarini che raccolgono i canti in barattoli di vetro, ad accordatori di pianoforti, a custodi di sipari, ai racconti natalizi della nonna.
(Valerio Rosa – L’Unità)

RESPIRA – Una grazia gentile, che nasconde con eleganza, forza e personalità: questo potrebbe essere in sintesi, il racconto sul disco di Boschiero. Lei, cantautrice veneta, arriva da un percorso importante, e da diversi riconoscimenti, e quando scrive sfiora certe tintinnanti dolcezze westcoastiane, e una classicità da canzone d’autore italiana nei testi, lontani da ogni superficialità. Arrangiamenti vaporosi ed efficaci, la voce diretta e apparentemente fragile in primo piano, in chiusura un ospite assai gradito: Neri Marcorè, per un duetto che resterà.
(Guido Festinese – Alias / Il Manifesto)

Cosa rimarrà in un futuro lontano delle canzoni che ascoltiamo oggi? Quanto riescono a resistere, le canzoni, allo scorrere del tempo e al mutare delle società? Domande difficili a cui rispondere. Crediamo però che ci si possa orientare così: a resistere di più saranno i brani la cui struttura sia autosufficiente, che ciò non si reggano solo su un importante vestito di suoni e ritmi – ancor peggio se alla moda – che ne caratterizzino la cifra artistica. Insomma: resteranno i brani di coloro che sapranno scrivere belle canzoni nude, per le quali nella maggioranza dei casi una voce su uno strumento basta e avanza. E’ questo il caso di Erica Boschiero. La sua scrittura è cristallina, i versi molto belli e la musica, che si pregia dell’arrangiamento di Sergio Marchesini, è intelligente e di buon gusto. Poggia saldamente sui cantautori storici, Erica Boschiero, e dà l’impressione di seguire l’ispirazione autentica della migliore canzone di qualità.
(Paolo Talanca – Avvenire)

La voce di Erica Boschiero ci porta innanzitutto dentro un mondo per nulla scontato, fatto di un sound riconoscibile eppure variato nelle sue singole realizzazioni. Lei ha qualcosa da dire e ogni volta lo dice in maniera diversa, pur mantenendo imperturbato il proprio stile, o sarebbe meglio dire la propria poetica. Se proprio dobbiamo inserirlo nella compagine culturale del nostro secolo, non dobbiamo cercare solo nella musica, ma anche nella poesia.
(Marco di Pasquale – L’Isola che non c’era)

Ora Erica Boschiero arriva con questo sorprendente disco, Respira, a portare una ventata di speranza, bellezza ed armonia in questo mondo devastato da un virus che toglie il respiro […] Disco commovente, poetico, con venature country date dalla slide, in cui il forte messaggio sociale/umano riesce a penetrare, in punta di strumenti e di voce, nel cuore.
(Andrea Trevaini – Buscadero)

Gran disco da una gran voce: il disco è Respira, la voce è quella di Erica Boschiero. Come dice Giò Alaimo nell’introduzione del pregiato libretto di casa Squi[libri] editore, “la Boschero canta con una delicatezza e leggerezza che è di pochi”. Sottoscrivo in pieno, e carico dicendo che le tematiche sue sono forti, mica cosette musica leggera: dal dramma dell’immigrazione ai problemi ambientali, dalla violenza sulle donne alla ricerca d’amore. Ecco, io penso che questa società abbia bisogno d’amore e “Respira” conferma, con amore, la mia idea. Chitarra/voce che sovrasta tutto, con la sua semplicità, la Boschiero mi ha ricordato il Bob Dylan più folk e impegnato. Non voglio caricarla di responsabilità, ma è quello che sento. Ascoltate la title-track o “E resta il grano” cantata in coppia con Neri Marcorè, ascoltate “La memoria dell’acqua” o qualsiasi suo altro pezzo e ditemi se ho torto o ragione…
(Diego Alligatore – Smemoranda.it)

Tenuto conto delle tendenze contemporanee, Erica Boschiero potrebbe sembrare una cantautrice vecchio stampo. Nelle sue creazioni non si rinvengono inflessioni rap/trap nè tantomeno l’ingerenza di distopiche strutture indie. Rispetto alle scuole autoriali storiche il tono generale è però molto meno sentenzioso e predicatorio, nonchè scarsamente influenzato dalla tradizione poetica illustre. A volte sfrutta quel che le serve della forma-canzone pop senza caderci dentro e affogare, come nel caso di “Sale”, il brano più smaccatamente radiofonico del lotto. Il precedente “E tornerem a baita” (2018) era in parte in dialetto veneto e indicava in modo inequivocabile la scelta di non preoccuparsi di classifiche e playlist. “Respira”, pur tornando a parlare esclusivamente italiano, non mostra sotto questo aspetto alcuna inversione di tendenza e preferisce indagare le emozioni suscitate dal mondo e dalla natura piuttosto che cercae scorciatoie verso la gloria. L’artista rimane perciò ancora ancorata a una scrittura concreta e terrigna, diretta e compresibile, assai piana e sorvegliata dal punto di vista lessicale, che profuma di provincia senza di fatto risultare provinciale negli esiti. Dice bene nelle note del libretto Giò Alajmo, quando colloca la Boschiero nell’abito di una generazione di autori “che si confronta, collabora, si aiuta, sa guardare lontano ma anche alle tradizioni, alle storie antiche”. In questo inevitabile va e vieni tra i drammi del presente e la necessità di custodire i migliori ricordi e insegnamenti del passato il disco trova i suoi attimi più ispirati e raggiunge quell’equilibrio che gli consente di non finire in balia dei peggiori luoghi comuni. Qualità artistica: 7 ½, Qualità tecnica: 8
(Piercarlo Poggio – AudioReview)

Ama le sue radici Erica Boschiero. Si capisce quando canta le sue tradizioni in dialetto come nel suo penultimo album, si capisce anche quando canta in italiano nell’ottimo e recentissimo RESPIRA. Nella musica di Erica, anzi nelle sue canzoni, c’è la freschezza dei monti, la purezza di un ruscello, l’impalpabilità di una corrente ascendente; dalla sua musica garbata ed evocativa ci si può lasciar cullare, dalla sua voce ci si può far rapire e il riscatto sarà comunque dolce da pagare. Ascolta, La memoria dell’acqua e Un’ostrica e una perla, le canzoni che formano un trittico iniziale davvero affascinante, sono racconti pomeridiani per aspettare il tramonto, per rasserenare l’animo. Albero maestro, Monamour e Sale accolgono il cielo stellato, gli aprono la porta del cuore e lo fanno entrare. La città della gioia e Per sempre proteggo, sono dolci carezze notturne che aprono il sentiero alla title track, l’antelucana Respira, con i suoi vaghi sapori country che la rendono uno dei brani più accattivanti dell’album. Un attimo di pausa prima della ballata finale: E resta il grano, cantata in duetto con Neri Marcorè. Verrebbe da dire che questo è il disco della maturità di Erica ma non sarebbe giusto perché gli ultimi due lavori della cantautrice, CARAVANBOLERO e E TORNEREM A BAITA, erano signori album. Forse questo RESPIRA è superiore alle opere citate, è un disco molto compatto nella sua delicatezza formale, meno vario di CARAVANBOLERO ma più complesso nella composizione, meno filologico di E TORNEREM A BAITA ma più accessibile pur nella sua ricchezza armonica. Una citazione dovuta è quella per Sergio Marchesini, co-titolare del disco in dialetto e arrangiatore di questo nuovo capitolo ma anche la confezione, come sempre molto curata da Squilibri, merita un cenno. RESPIRA è un disco che illumina il prossimo futuro della musica italiana, di certa musica italiana, ovvio.
(Michele Neri)

Articoli di giornale a stampa

22 luglio 2022 @La Stampa – Nella natura magica il canto degli alberi di Erica Boschiero (S. RO.)

28 giugno 2022 @Il Gazzettino (TV) – “Respira” di Boschiero tra i finalisti del Tenco (F.Baretti)

7 dicembre 2021 @IlGazzettino (TV) – Erica Boschiero: “Il mio omaggio a Mina, una divinità” (S.De Vido)

5 dicembre 2021 @Alias – Il Manifesto – “Respira” (G.Festinese)

19 agosto 2021 @Il Cittadino – “Respira” (F.Francione)

17 agosto 2021 @La Nazione – Respirare con la natura nelle canzoni di Erica Boschiero (M.Manzotti)

7 luglio 2019 @L’Adige – Immigrati, per paura inventiamo identità, intervista a Stefano Allievi (A.Piccioni)

5 ottobre 2019 @Il Gazzettino – “Domani è bello”, Boschiero riflette sul futuro con Dotti

30 luglio 2019 @Avvenire – Boschiero, il canto delle Dolomiti (A.Pedrinelli)

1 luglio 2019 @Gazzettino – “Creo le mie canzoni fra cielo e terra” (E.Pittalis)

4 maggio 2019 @La Civiltà Cattolica – “E tornerem a baita”, un libro-cd di Erica Boschiero (C.Zonta)

18 dicembre 2018 @Il Gazzettino – Com’è bello “tornar a baita” (S.De Vido)

12 novembre 2018 @La Tribuna di Treviso – Le principesse di Erica per i diritti delle donne

5 giugno 2017 @La Tribuna – Erica Boschiero canta Gramsci per Papa Francesco

17 luglio 2015 – Erica Boschiero, un disco di muri e montagne (M.Iondini)

19 maggio 2015 @Internazionale – “Gane, agane, longane” (P.A.Canei)

20 maggio 2013 @Gazzettino nazionale – Una cantautrice attenta alla tradizione

13 novembre 2012 @Il Gazzetino (BL) – Dal Cadore a Tenco (A.De Bon)

2 settembre 2012 @Il Gazzettino (TV) – Erica Boschiero: “Con la crisi, la nostra precarietà diventi un valore”

 

 

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